Nonpedro 2020
spontaneous co-fermentation of grains, pears and apples
Nonpedro '20 è una cofermentazione spontanea di mele, pere e cereali. Abbiamo raccolto le mele e le pere ad agosto 2020 e le abbiamo lavorate fresche non appena rientrati in birrificio. Sono di varietà antica toscana, da alberi liberi, in coltivazione mista, curati dal nostro amico Ernesto. Pere di varietà Decana del Comizio, mele Renetta Bianca e mele Deliziosa. Cereali biologici e di filiera corta: malto d'orzo chiaro e frumento da popolazioni evolutive. E luppolo surannee come sempre.
Nonpedro 2020 è la capostipite della linea Quelle Che Non. E' stata poi seguita dalla Nonsangio 2020, che in realtà abbiamo fatto uscire prima, ma era stata prodotta a ottobre 2020. Le chiamiamo Quelle Che Non, perchè è facile dire ciò che non sono, ma non è facile dire ciò che sono. Nel caso della Nonpedro 2020: non è un sidro, non è un perry…
Quelle Che Non, direbbe invece Ernesto, sono le nostre produzioni più Neosituazioniste: ci si guarda intorno e si inventa una birra con quel che c'è disponibile al momento. Basta che ci sia almeno una fonte naturale di microflora spontanea.
In realtà, l'ispirazione per la Nonpedro è venuta al nostro Tommaso da una tradizione millenaria, che si è mantenuta presso i nostri antenati fino a pochi secoli fa. Si tratta della pratica di creare bevande fermentate di più matrici insieme, accomunate dall'essere contemporaneamente disponibili in natura, in un dato momento dell'anno, in una data zona. Mele e cereali, miele e uva, erbe spontanee e frutta, in infinite combinazioni. Poi la rivoluzione industriale, oltre a regalarci acciaio e malattie, ha anche sradicato i nostri antenati dai loro villaggi, mandando perdute queste belle tradizioni e la sapienza che le aveva create e costringendoci a bere solo bevande mono-ingrediente. E ora a noi queste cofermentazioni ci tocca reinventarle tutte ;)
Nonpedro 2020 ha passato 4 mesi in barrique e tonneaux, a fermentare ed acidificarsi grazie unicamente alla microflora presente sulla buccia della frutta. Al palato è molto elegante, anche grazie al tenore alcolico alto (10% vol) e ad un buon corpo. Le note di frutta a pasta bianca sono ben presenti, insieme a quelle di agrumi (lime, arancia, mandarino) e di erbe fresche. E siamo molto contenti che i sentori di agrumi, in particolare di arancia, che sentivamo distintamente durante la fermentazione, siano ancora lì.
Come spesso accade con le fermentazioni spontanee, ha un’acidità bilanciata, nè più e nè meno di quella che ci deve essere. E' la natura a determinare la giusta acidità, così come il giusto livello di rusticità. I classici sentori funky ovviamente ci sono, ma non prevaricano le altre componenti, e il risultato è una bevuta equilibrata e piacevole.
Esce dopo 10 mesi di maturazione in bottiglia, ma potrebbe valere la pena dimenticarvela in cantina e concederle un altro paio d'anni.
1000 bottiglie da 0,375 L
alc. 10 % vol.